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Il discorso di Xi Jinping al China International Import Expo

La promessa di Xi Jinping

 Non è passato molto tempo da quando il Presidente della Repubblica Popolare Cinese ha affermato di voler aprire l’economia del proprio Paese a tutto il mondo.

Eppure, già il 5 novembre egli ha voluto ribadire ulteriormente questa sua volontà, sottolineando nuovamente il bisogno di ridurre le tariffe sui beni importati e l’importanza di aumentare l’accesso al mercato cinese delle aziende estere.

Il tutto durante l’apertura del China International Import Expo, un evento realizzato per migliorare la connessione tra il mercato del business cinese con le aziende del resto del mondo.

Alla fiera hanno partecipato oltre 3600 imprese provenienti anche dai più lontani angoli del globo, molte delle quali dalla Germania, Francia, Italia e Australia.

 

 

I motivi dell’apertura

Alla base del desiderio di Xi Jinping non spiccano solo le ragioni geopolitiche, che vedono la Cina come un Paese sempre più importante in un mondo multipolare, ma anche la volontà di migliorare ulteriormente la connessione tra il Paese del Dragone e l’Europa.

Per le aziende italiane questa linea politica rappresenta una notevole possibilità, soprattutto considerando che ancor oggi i prodotti Made in Italy vengono considerati tra i migliori in assoluto e sono ampiamente richiesti in Asia.

Per l’Italia, insomma, si sta aprendo uno dei mercati più grandi del mondo e le possibilità che ne derivano sono tantissime.

Basti solo pensare che la Cina è continuamente in sviluppo e il potenziale del Paese è altissimo.

Accedere a un mercato che rappresenta l’offerta per oltre 1 miliardo di persone può fornire una marcia in più a una qualsiasi azienda.

 

I nuovi provvedimenti del Presidente

Durante lo stesso evento il Presidente Xi Jinping ha chiarito anche di voler prendere 5 nuovi provvedimenti per accelerare l’apertura della Cina alla produzione di tutto il mondo.

Tra le azioni principali che saranno intraprese spicca la valorizzazione del potenziale delle importazioni, che permetterà alla Repubblica di aumentare la quantità delle merci importate.

A questo si aggiunge la cancellazione dei limiti d’accesso, in modo che tutte le aziende interessate possano importare nella Cina i propri prodotti senza dover pagare molti dazi e svolgere troppe procedure burocratiche.

Tra pochi anni la Cina costruirà finalmente un ambiente perfetto pensato per le aziende di primo ordine, quelle che sono importantissime a livello internazionale, permettendo così anche di sviluppare la cooperazione multilaterale.

 

Il livello di apertura all’estero può crescere inesorabilmente negli anni fino a raggiungere un apice straordinario.

 

Il tutto in un mercato che anche tra 15 anni sarà lontano da essere saturo e che, visti i progressi effettuati, si troverà sempre sulla strada di un progresso costante.

Non a caso sempre durante l’evento citato poco sopra, è stato chiarito che nei prossimi 15 anni la Cina potrebbe importare beni e servizi per un valore totale pari a 40 trilioni di dollari.

 

Quali prodotti esportare in Cina?

 I prodotti che la Cina potrebbe importare dall’Italia sono tanti.

Si spazia dalle apparecchiature mediche e biomediche ad alta precisione, passando per i terminali intelligenti, senza dimenticarsi dei dispositivi di domotica, per terminare con gli aerei civili, i veicoli di vario genere e persino le macchine per l’automazione.

A tutto questo si aggiunge un vasto ventaglio di prodotti classici, grazie ai quali l’Italia si è contraddistinta nel mondo: il vino, i generi alimentari (formaggi, salumi), ma anche l’abbigliamento e le medicine.

Nonostante la domanda sia vasta, l’esportazione dei prodotti italiani in Cina ancor oggi non è così alta come si vorrebbe ed è pari unicamente al 3,1%, quando i Paesi come la Francia e la Germania sono ben più attivi nel settore delle esportazioni in Cina (rispettivamente il 4,1% e il 6,8%).

Già da questo si può facilmente capire che il nostro Paese ha investito molto di meno rispetto ai suoi diretti competitor, il che rappresenta un problema.

 

 

Settori in cui investire

Per fortuna, grazie alle misure intraprese da Xi Jinping le aziende italiane possono rimediare esportando in Cina anche prodotti dei settori che nel Paese del Dragone sono carenti, come quello dell’ agroindustria, dello smaltimento dei rifiuti (un business che si sta sviluppando nei Paesi dell’Est Europa), del recupero dei materiali e, infine, dell’energia rinnovabile che sta diventando sempre più popolare.

Il discorso di Xi Jinping al China International Import Expo
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