Il 9 Ottobre presso il Palacongressi di Rimini si terrà l’evento Hospitality Day, il più completo del settore Hospitality in Italia! EGGsist è stata tra gli speakers delle sessioni: abbiamo parlato dei turisti cinesi nel nostro Paese e di come attrarli utilizzando i giusti canali digitali.
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In Cina si sta festeggiando la cosiddetta Golden Week: dal 1 al 7 di ottobre, milioni di cinesi trascorrono il proprio tempo con familiari e amici.
Sette giorni di meritato riposo, ma anche un’occasione per celebrare ricordando un avvenimento davvero importante: la Fondazione della Repubblica Popolare Cinese.
Fu proprio il primo ottobre del 1949 che Mao Zedong si affacciò su Piazza Tian’An Men (天安门) e annunciò il “grande” cambiamento.
La cosiddetta Golden Week venne ufficialmente istituita nel 1999: da quel momento, per circa una settimana il Paese si ferma per festeggiamenti, riposo e divertimento.
Ma non si tratta esclusivamente di un’occasione per “rincontrarsi” con i propri cari: secondo una stima elaborata da Ctrip, seconda Online Travel Agency al mondo, più di 700 milioni di cinesi si sono spostati: solo durante il primo giorno erano ben 122 milioni le persone in viaggio, 7,5% in più rispetto all’anno precedente.
Solamente 7 milioni di essi, hanno scelto di viaggiare all’estero: le mete più gettonate, sempre secondo Ctrip, sono state Giappone, Hong Kong, Tailandia e Corea del Sud; l’America ha visto un calo, con una diminuzione di circa 42% nella prenotazione dei biglietti aerei
Ciò che vale davvero la pena sottolineare è come l’Italia sia stata la seconda destinazione non asiatica più scelta, davanti a Francia e Spagna.
Ma quali sono i “luoghi d’incontro” più comuni?
La Festa Nazionale Cinese si apre con una cerimonia davvero speciale: l’alza bandiera in Piazza Tian An Men: più di 140 mila persone si sono riunite prima dell’alba, per celebrare insieme il 69° anniversario della Fondazione della Repubblica.
Ma questo non è l’unico luogo in cui i cittadini cinesi amano recarsi: un altro esempio è sicuramente Badaling, tappa della Grande Muraglia, gremita di ben 37 mila turisti. Il canale televisivo di stato CGTN ha definito questa ondata “assolutamente terrificante”.
Altra meta presa d’assalto è stata il Palazzo d’Estate: quest’ultimo ha ricevuto circa 120 mila visitatori in una sola giornata!
Se pensate dunque, di andare in Cina e visitare “le mete più ambite” in questo particolare periodo dell’anno, forse conviene pensarci due volte: le immagini qui riportate mostrano gli alti livelli di affollamento registrati proprio in questi giorni.
Abbiamo già parlato del CBEC (Cross-border E-commerce) in Cina descrivendone alcune delle principali caratteristiche e andando a sottolineare la sua continua crescita. (Cross-Border E-commerce in Cina)
I consumatori cinesi prediligono sempre di più lo shopping online. Secondo un recente studio pubblicato il 31 luglio dall’agenzia di marketing e consulenza Westwin, il 67% dei consumatori cinesi hanno acquistato affidandosi al Cross-border e-commerce, registrando una crescita di circa il 34% rispetto all’anno precedente.
Questa crescente domanda di articoli dall’estero, ha portato ad un aumento del valore dell’import raggiungendo i ben 1.500 miliardi di yuan (l’equivalente di 220,3 miliardi di dollari), ma non solo: il valore delle transazioni su piattaforme Cross-border ha raggiunto un totale di 400 miliardi di yuan (58,7 miliardi di dollari)
Con il Cross-border E-commerce che assume una quota sempre maggiore nel mercato dell’import ed export, non sorprende il fatto che il governo abbia preso più sul serio i regolamenti di gestione del CBEC.
È fondamentale dunque, rimanere sempre aggiornati riguardo questi cambiamenti: le società straniere che cercano di perseguire opportunità di business nel mercato CBEC, devono pertanto esaminare attentamente le regole e le varie normative.
Ve ne citiamo alcune!
CBEC tax reforms
Prima dell’8 aprile 2016, gli acquisti CBEC in “quantità ragionevoli e per uso personale” (reasonable quantity for personal use), venivano trattati come spedizioni personali soggetti all’imposta patrimoniale con una percentuale pari al 10%, al 20%, 30% e 50%.
Veniva applicata un’esenzione, ogni qualvolta l’importo dell’imposta fosse stato inferiore a 50€.
Tuttavia, dall’8 aprile 2016, questa politica fiscale preferenziale è stata annullata e sostituita con la cosiddetta “April 8 New Policy” (Nuova Politica dell’8 aprile).
La nuova policy prevede che tutti i consumatori che acquistano per mezzo del CBEC, debbano pagare le tasse di importazione, incluse le tariffe, l’imposta sul valore aggiunto e imposta sui consumi, quando applicabile.
Questo è solamente un esempio dei cambiamenti avvenuti nel Cross-Border E-commerce. Nel caso si desiderasse utilizzare questa opzione come canale di vendita, è necessario rimanere costantemente aggiornati!
Quali sono i Paesi più innovativi al mondo? Grazie al Global Innovation Index, la classifica mondiale sull’innovazione, possiamo rispondere a questa domanda!
Ad oggi, la Cina ha raggiunto risultati davvero importanti: scopriamoli insieme!
Nell’arco di 14 anni, dal 2000 al 2014 per l’esattezza, la Cina ha impiegato ben 2,1% del suo PIL in ricerca e sviluppo.
Questa nuova era di innovazione ha visto nascere aziende tech di grande rilevanza: per citarne alcune ricordiamo Tencent, Mobike, Didi Chuxing e moltissime altre ancora.
Questa crescita esponenziale ha permesso alla Cina di entrare a far parte delle 20 economie più innovative del mondo.
Giunto alla sua undicesima edizione, Global Innovation Index mostra il rapido sviluppo del Paese, passando dal 29° posto del 2015, al 25° nel 2016 ed infine al 22°.
Il GII ha come scopo primario quello di analizzare quale sia la situazione globale in campo di innovazione, aiutando i responsabili decisionali a livello globale a comprendere come meglio stimolare le attività innovative che guidano lo sviluppo economico ed umano.
Il Global Innovation Index studia il comportamento di 126 economie secondo 80 indicatori differenti, che prendono in riferimento svariati elementi tra cui brevetti, progettazione di applicazioni mobili, pubblicazioni tecnico-scientifiche e spesa in termini di ricerca e sviluppo.
I fattori chiavi alla base di questa tendenza, includono un alto livello di spesa in ricerca e sviluppo e l’elevato numero di domande per brevetti, presentate sia da aziende che da istituzioni cinesi.
La strada per lo sviluppo cinese è stata dinamica, afferma il rapporto compilato dalla Business School INSEAD, dalla Cornell University e dalla WIPO (World Intellectual Property Organization).
Il report rivela che la Cina registra la più alta concentrazione di ricercatori: secondo l’Unesco Institute for Statistic, 1,6 milioni di persone sono researchers con oltre 250k di documenti tecnici e scientifici pubblicati nel corso del 2017.
Secondo la World Intellectual Property Organization, nel 2016, sono stati depositati oltre 1,2 milioni di brevetti: un numero davvero importante, superiore a qualsiasi altra realtà.
Naturalmente troviamo molti altri successi: la Cina si è classificata come 2° Paese al mondo per numero di cluster innovativi. Ad oggi si contano ben 18 cluster tra cui Shenzhen, Hong Kong e Pechino.
In termini di qualità, la Cina si trova al 17° posto.
Ricerca e sviluppo sono due elementi guida che evidenziano le capacità di un Paese nell’ideazione e relativa adozione di tecnologie, determinanti nel processo di innovazione e nella creazione di nuovi prodotti, processi e servizi.
La rivoluzione dei pagamenti mobilein Cina è avvenuta a velocità davvero esponenziale: oggi si contano più di 400 milioni di utenti cinesi, che quotidianamente scelgono questa modalità di pagamento.
In soli cinque anni consuetudini usi e tradizioni, tipiche della cultura cinese, hanno conosciuto una trasformazione importante.
Un cambiamento significativo, che ha creato condizioni favorevoli volte al continuo sviluppo del settore Fintech cinese: lo scorso anno, è stato generato un profitto di circa 654 miliardi di yuan (l’equivalente di circa 98 miliardi di dollari).
Pensate, proprio nel 2017, secondo una ricerca promossa da PwC, quasi la metà dei pagamenti digitali mondiali, sono stati effettuati in Cina.
Come abbiamo già detto nello scorso articolo, protagonisti indiscussi di questa “cashless revolution” sono senza dubbio Alipay e WeChat Pay: entrambi, hanno gestito più pagamenti in un mese che Paypal in un intero anno.
Al comando di questa “rivoluzione” ci sono i Millennials, primi fra tutti ad effettuare pagamenti tramite mobile; chiaramente, questo trend si è diffuso rapidamente tra le altre generazioni.
Una fetta di popolazione, con una fascia d’età compresa tra i 40-60 anni, si sono adattati a questa nuova tecnologia; a prediligere l’uso di contanti è la generazione degli anziani, poco inclini all’utilizzo di questo particolare metodo di pagamento.
Un sondaggio condotto da Ipsos, commissionato da Tencent, rivela che i giovani nati dopo gli anni 90′ trasportano in media 172 Rmb in contanti (l’equivalente di $26) contro i 557 (circa $82) della generazione nata dopo gli anni 60′.
Cosa ha scatenato questo cambiamento
L’introduzione così rapida di pagamenti digitali in Cina è stata in parte stimolata dalle difficoltà presentate dagli abitanti rurali nel recarsi presso le filiali, situate nei centri urbani e nella restante parte dalla mancanza di una completa fiducia nei confronti delle istituzioni bancarie.
Ma ciò che ha contribuito maggiormente ad una trasformazione di questa portata, è stata la grande capacità di giganti tecnologici, quali Tencent e Alibaba, di offrire alla popolazione cinese soluzioni convenienti e che potessero migliorare la qualità della loro vita.
Alipay e Wechat non sono delle semplici app, ma bensì una fusione di funzioni sociali, e-commerce, pagamenti e molto altro ancora: gli utenti possono svolgere, utilizzando una singola applicazione, attività sia di natura finanziaria che sociale.
Insieme, hanno creato una rete di collegamento, un ecosistema di servizi che si completano a vicenda.
In realtà come Pechino, Shanghai, Shenzhen, dove cambiamenti e innovazioni sono all’ordine del giorno, vivere senza un telefono cellulare è impossibile: ad oggi la maggior parte degli store e dei ristoranti accettano solo mobile payment.
Ray Chan, vice-presidente di Ant Financial, afferma che la forza trainante della società è proprio rappresentata dai Millennials, che hanno permesso a realtà come quella di WeChat e Alipay di diffondersi e conoscere un successo enorme.
Ma non sono solo i Millennials ad aver aiutato il mondo Fintech; anche quest’ultimo ha agevolato i giovani cinesi, supportandoli nella gestione dei loro conti, nonostante siano stati definiti come finanziariamente la “generazione meno esperta”.
Durante l’edizione 2018 il focus sono stati i pagamenti, in Cina il cashless è già una realtà ed è dominata da due soluzioni WeChat Pay e Alipay, la super app del gruppo Alibaba.
Continuate a leggere l’intervista ad Alice Di Diego, EGGsist managing partner nell’articolo di Start up Magazine
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