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Digit Export Italiano: dove siamo?

Il canale digitale sta diventando la chiave di accesso per i mercati internazionali, tuttavia l’Italia non riesce ancora a sfruttare al meglio le opportunità che il digitale ha sui mercati esteri.

In quest’ultimi giorni, a Milano, si sono tenuti diversi incontri che hanno trattato di New retail e Digital Export e noi di EGGsist abbiamo partecipato per darvi una fotografia della situazione italiana sul digitale.

Gli eventi in questione sono stati:



Fotografia DigITalia

Fonte foto: Viaggio foto creata da freepik – it.freepik.com



Da una rielaborazione dei dati, si evince che l’Italia non riesce ancora a sfruttare pienamente le opportunità che l’e-Commerce offre a livello globale e punta ancora su mercati maturi e saturi!

“Secondo gli ultimi dati, l’export italiano B2C attraverso canali digitali, (+ 12% rispetto al 2017), raggiungendo 10,3 miliardi di euro; ossia il 7% delle esportazioni totali dei beni di consumo.

Il settore del fashion resta il principale protagonista del B2c italiano, seguito dal food, arredamento e cosmesi. Per l’export digitale B2B, invece, si è parlato di somme vicine ai 132 miliardi di euro (+1,5%), e i settori che hanno trainato questa crescita sono stati quello automobilistico, del tessile, dell’abbigliamento e della meccanica.

Digit Export Osservatorio Politecnico workshop luglio 2019



Ma quante aziende italiane sono effettivamente operative sul digitale?

In Italia ci sono solo 30mila aziende online, a fronte di 1 milione di quelle europee!

Inoltre, da uno studio portato a termine dall’Osservatorio del Politecnico, viene fuori che su 100 PMI italiane intervistate, l’80% di queste utilizza canali digitali per esportare; ma più della metà, il 56%, sostiene che l’export abilitato dall’eCommerce produce in realtà quote minine per il fatturato realizzato all’estero.

Non stanno forse puntanto sui giusti mercati, e/o non stanno utilizzando i canali adatti per puntare verso quel mercato estero?

La risposta la si ritrova sempre nei numeri: il 43% delle PMI italiane esporta verso mercati che sono già maturi e saturi: l’Europa ed l’USA!

Invece, i Paesi in cui siamo meno presenti sono quelli che crescono a ritmi più accellerati, ovvero la Cina!



Perchè puntare sul mercato cinese?

In Cina, l’e-Commerce B2C ha raggiungo valori di 1000 miliardi di euro nel 2018, registrando una crescita del +20%, rispetto ai 620 e 600 miliardi di USA e Europa (+ 12% di crescita).

Inoltre il numero dei mobile shopper cinesi nel 2018 è aumentato del 12% arrivando a cira 650 milioni, che rappresenta il 45% della popolazione cinese.

Statista 2018

Se si prende in considerazione invece il segemento del cross-border e-Commerce (CBEC), ossia gli acquisti da imprese non localizzate in Cina ma che vendono online, si parla di numeri che superano i 1000 miliardi di euro.

I principali attori del CBEC sono Tmall (cross border B2C), JD.com, Kaola.com(salute e benessere), Xiahongshu (social commerce), Mia.com (baby care and beauty), etc.

Inoltre, un esempio di marketplace B2B è Alibaba.com,piattaforma di e-commerce, in lingua inglese, nata proprio per agevolare le aziende italiane ed estere, ad interagire con oltre 200 paesi e la Cina.

L’ultimo modello analizzato, è nato dall’uso pervasivo del mobile: i nuovi sistemi di pagamento , Alipay e WeChat, integrati nelle APP cinesi.

Questa tendenza, dell’integrazione dell’online con l’offline in un’unica piattaforma digitale, rappresenta il futuro del retail. Difatti, secondo l’ultimo report di Inside Retail 2018, l’integrazione di sistemi di pagamento a piattaforme digitali genererà transazioni di oltre 260 miliardi di euro entro il 2022.



Qual è la giusta strategia per esportare in Cina?

Non è possibile delineare un’unica strategia, in quanto bisogna prendere in considerazioni diversi fattori: la notorietà del brand, i diversi canali su cui si vuole comunicare, la strategia di business del brand stresso, il budget da voler investire, le attività di marketing, e così via.

Cerchiamo di avere una quadro generale delle strategie di digital export verso il mercato cinese, prendendo in considerazione:

  • 2 diversi modelli di vendita, il General Trade e il CBEC (Cross Border e-Commerce);
  • alcuni canali e piattaforme cinesi;
  • i loro costi derivati, sia fissi (legati alle fee di entrata nella piattaforma, dazi e tasse, etc), che variabili (legati a varie attività di marketing e digital campaign).

Per General trade si intende un modello di vendita che richide la costituzione di una società in Cina consetendo la vendita su piattaforme cinesi sia offline che online; mentre il CBEC permette di vendere in Cina direttamente con legal identity straniera.
NB. Sono stati presi in esame solo alcune delle piattaforme e dei canali cinesi.



Tuttavia, così come delineato in precedenza, l’utilizzo sempre più pervasivo del mobile, nel daily life del consumatore cinese, ha fatto sì che Alipay, nato come sistema di pagamento, sia ad oggi un’ottima soluzione per fare campagne drive to store e comunicare direttamente con il consumatore cinese in arrivo proprio verso la tua città.



Concludendo, le imprese italiane stanno pian piano puntando sul digitale, ma solo poche stanno adottando le giuste strategie di business e di marketing verso il mercato di riferimento.

Il mercato cinese è certamente un caso peculiare, e come dimostrano i numeri, è il mercato su cui puntare ora!

I nuovi consumatori cinesi, i Millennials, sono pronti a viaggiare e toccare con mano i prodotti che avevano preventivamente selezionato online.

Se quindi si va sempre più accentuando il flusso outbound dei FIT (free indipendent tourist) cinesi verso i mercari europei (più selettivi nella scelta, attenti alla qualità e all’autenticità dei prodotti); allora non risulta così difficile comprendere come anche il mercato del retail vada nella stessa direzione: integrazione dell’online con l’offline (020).

Uno dei veicolatori e promotori del new retail, è Alipay! Con un minimo investimento iniziale, è possibile attirare l’attenzione dei nuovi turisti cinesi e trasformarli nei tuoi futuri clienti.

Sei pronto?



Per saperne di più contattaci bd@eggsist.com

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Digit Export Italiano: dove siamo?
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Allenati con il China Digital



Si sente sempre più parlare di approccio omnicanale, digital transformation, strategie 020 , attività drive to store e digital retail.

Ma di cosa stiamo parlando e come effettivamente fare qualcosa per entrare nel mondo digital cinese?

Per entrare nel mondo digitale cinese bisogna restare allenati e studiare attentamente le tue mosse per raggiungere il tuo obiettivo: i Millennials!!

In Cina, ancor prima che in Occidente, si è parlato di omnicanalità e della possibilità di entrare in una sola piattaforma per compiere qualsiasi azione. Basti pensare che il grande colosso Alibaba è formato da una moltitudine di servizi tutti interconnessi tra loro e una volta entrato in una sola piattaforma sarà quindi impossibile uscirne! 



Omnicanalità è la chiave

Per citarne alcune, dalla piattaforma Taobao è possibile accedere a Tmall, la piattaforma B2C per eccellenza in Cina;  E le me (饿了么) lo spazio per la vendita online di fresh food; Fliggy, la OTA del gruppo Alibaba, Xianyu 闲渔, il corrispondente del nostro Ebay, e così via.

Quindi se il tuo brand è su una piattaforma Alibaba, sarà automaticamente presente, a livello di indicizzazione su tutte le altre!



Advertising in rosso

Dopo che abbiamo parlato di omnicanalità e abbiamo compreso come l’utente cinese sia abituato a passare molto tempo sul suo mobile, cerchiamo di analizzare come fare advertising in Cina e su che canale.

Sul come, occorre fare un passo indietro. Cerchiamo di analizzare le logiche di advertising in Cina, ricordandoci che sono differenti dalle nostre!

Infatti, un sacco di marchi stranieri commettono un grosso errore: pensano che fare advertising in Cina significhi solo tradurre in lingua cinese, ma non prestano attenzione al design o all’esperienza del cliente.



La prima differenza tra la nostra UX experience e quella cinese è proprio la lingua



Pensare al design di  una campagna è sicuramente più difficile se non si conosce la lingua cinese! Cosa si sta comunicando? Qual è il goal della campagna?

Un’altra differenza da tenere in considerazione quando si fa advertising in Cina è  proprio la user experience.

Mentre noi siamo ossessionati a mantenere le cose snelle e concentrate e rendere quanto più semplice una campagna ads, in Cina
“more is better”.

Ad esempio, basta confrontare WeChat con WhatsApp.

Il design dell’interfaccia cinese sta senza dubbio andando verso i nostri canoni di design, tuttavia le app come WeChat hanno di sicuro una marcia in più perché offrono una “total user experience”.

Far conoscere il proprio brand in Cina, quindi richiede una comprensione che va oltre i trend di mercato e i comportamenti degli shopper cinesi. Bisogna saper attirare l’attenzione, vincere su una moltitudine di brand, pensare ad una UX design che risulti intima e crei una certa connessione emotiva con l’utente cinese e ad un claim attraente che inviti all’azione: comprare!



Drive to store APP 

Abbiamo parlato quindi di omnicanalità di come fare advertising in Cina, ma dove creare delle campagne che portino il cliente direttamente alla porta del tuo negozio?

Ci sono diversi strumenti di marketing, ma Alipay, la customer engagement platform del gruppo Alibaba, permette ai brand di entrare nel cellulare di molti cinesi facendo campagne marketing sulla piattaforma, con scontistiche e coupon, che portino il cliente a compiere un’azione: salvare il coupon e dirigersi direttamente nello store.

È quindi opportuno appoggiarsi ad un’agenzia di consulenza che conosca bene il mondo Cina e possa guidare il brand nella creazione di una campagna marketing che tenga in conto tutto ciò, anziché partire ciecamente con una campagna da un modello di design globale.





Per conoscere meglio il mondo Alipay e le marketing solutions della piattaforma, contattaci a bd@eggsist.com

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Allenati con il China Digital
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Dall’Ecommerce all’Onlinetainment



#New retail, #omnichannel, #onlineTainment, #retailTainment#

Sono questi i tag che utilizzeremo più frequentemente.

Ma secondo voi, quale potrebbe essere la realtà che più di tutte ha saputo integrare il mondo offline con quello online?

Ve lo diciamo noi, Alibaba!





Proprio così, i nostri amici di Alibaba, sono stati i primi a sfruttare il grande potenziale di questa “unione”, costruendo la giusta strategia, capace di rispondere alle esigenze di un consumatore sempre più consapevole ed esigente, come quello cinese.



Pensate che Jack Ma, già dal lontano 2016, aveva previsto l’enorme crescita che il mercato E-commerce avrebbe avuto.

In una sua lettera agli azionisti scrive:

Nel futuro l’ E-commerce da solo diverrà un business maturo e tramonterà per dare spazio al concetto di New Retail, che si posiziona al convergere di quattro forze: online, offline, piattaforme logistiche e big data

Come si direbbe in Cina “言出必行” (yán chū bì xíng = practise what one preaches) e Jack Ma non ha di certo disilluso le aspettative!



Ma da dove partire?

Ciò che Alibaba ha saputo fare è stato cambiare completamente le “regole del gioco”: il modello dell’E-commerce, così come eravamo abituati a conoscerlo, doveva rinnovarsi!

La nuova sfida è partita a tutti gli effetti con l’acquisizione di una piccola catena di supermercati, Hema proprio nel 2016, proponendo ai consumatori qualcosa di NUOVO, più dinamico, dove l’esperienza d’acquisto si posiziona al primo posto.



Citando le parole di Daniel Zhang, CEO di Alibaba Group

Il futuro del New Retail sarà un’integrazione armoniosa tra online e offline ed Hema è l’esempio lampante di questa evoluzione



Partiamo con una piccola delucidazione: ad oggi si contano 87 Hema store in Mainland China con un progetto di espansione, che prevede l’apertura di 2000 punti vendita nei prossimi 3-5 anni.



Ambizioso? Forse, ma il potenziale è davvero alto.

Il vantaggio che Alibaba ha rispetto agli altri player è appunto la propensione e una particolare capacità ad integrare diversi aspetti in un unico ambiente.

Infatti 3 sono le “core functions”:

  •     Supermercato
  •     Ristorante
  •     Fulfilmment Center


L’esperienza d’acquisto è connessa in tutte le sue fasi a partire dalla scoperta dei prodotti, alla ricerca in store, fino ai pagamenti.



Facciamo un esempio: ammettiamo di essere un utente solito ad utilizzare uno dei servizi Alibaba che può essere Alipay, Tmall oppure Taobao.

I nostri dati, preferenze e cronologia degli acquisti, sono direttamente correlati, consentendo all’app di capire che tipo di cliente siamo e di che cosa potremmo avere bisogno.



Quali sono stati i cambiamenti introdotti?

Uno tra tutti gli E-ink barcode

Ogni prodotto nel negozio è dotato di un cartellino del prezzo e un corrispondente codice a barre e QR Code.

Ciascuno di questi cartellini sono in realtà dei tag “e-ink” collegati a Internet, che consentono ai prezzi di variare dinamicamente a seconda della domanda e dell’offerta.

Questo viene utilizzato per i prodotti freschi / di stagione (in particolare i frutti di mare) e per i prodotti più diffusi disponibili anche nell’app Hema.





Ma non è finita qui…

La maggior parte delle corsie infatti sono dotate di touchscreen di grandi dimensioni.

Questi touchscreen offrono una panoramica dei prodotti in quel corridoio, mostrano consigli per prodotti simili, suggeriscono abbinamenti e mostrano quali sono i prodotti più popolari.



Fulfillment Center

I negozi Hema hanno un personale come i normali supermercati, ma noterete subito che molti di loro sono occupati, facendo il giro del negozio per riempire le borse con vari prodotti.

Questo perché ogni negozio Hema funge anche da centro di distribuzione che raccoglie, soddisfa e consegna gli ordini online dei clienti.

Infatti, i consumatori possono ricevere la spesa gratuitamente a casa e se la propria abitazione si trovasse a 3km dal punto vendita, l’attesa per ricevere i prodotti acquistati, si riduce a soli 30 minuti.

Oltre a ciò, è possibile recarsi direttamente allo store a recuperare la propria spesa, ovviamente concordando l’orario con lo staff dello store.

Le novità non finiscono di certo qui: infatti, sempre utilizzando l’app, l’utente ha la possibilità di scannerizzare i prodotti in modo da ottenere informazioni sulla provenienza, sull’origine, sui processi di lavorazione e molto altro ancora.





Hema è la chiara realizzazione del concetto di New Retail, una tendenza che sempre più sta plasmando il mondo dell’ E-commerce globale.



Ciò che possiamo dire con assoluta certezza è che siamo entrati nell’era del Future Retail che vede come protagonista indiscussa la Cina e dove Alibaba sta, come si direbbe in inglese, leading the way!


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Dall’Ecommerce all’Onlinetainment
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Cosa si intende per social commerce?

Social Commerce è il futuro dell’e-commerce e Alibaba è leader in questo mercato.

Ma cosa si intende per social commerce?

Social commerce = social media + e-commerce, ed è il nuovo trend di marketing che sta prendendo piede in Cina, ma anche il “generatore” di nuovi KOL cinesi!

Il social commerce ha assunto un ruolo cruciale nella vendita online in Cina e sta diventando sempre più popolare anche in Occidente.


Parlare di e-commerce ormai è retrò!

I social commerce permettono, proprio come si evince dal nome, di socializzare ed interagire con user, influencer e merchant in un’unica piattaforma


Se in Europa si sente parlare solo da poco di Social Commerce, un esempio è Whatsapp Business, in Asia sono già online da anni e la lista è infinita.

Solo per citarne alcune, ci sono Wechat, Little Red Book, Kaola, Meili, Weitao, etc.

Oggi parleremo proprio di quest’ultima, Weitao, e scopriremo come i social commerce possono essere allo stesso tempo strumento di advertising, customer engagement e “generatori” di influencer.

Weitao è frutto di un’ integrazione delle piattaforme di live streaming di Alibaba, Taobao e Tmall.

Ma perché nessuno ne parla?

Alibaba ha scelto di non spingere sulla promozione del social commerce, ma di lasciarla crescere organicamente, per dare spazio ad altre sue aziende. Eppure oggi, Weitao conta più di 2 milioni di utenti attivi ed abbraccia diversi settori, dalla cosmesi, food, fashion e technology.

Che cos’ è Weitao 微淘 ?

Weitao nasce già dal 2013 ed la social media platform integrata nelle piattaforme di live commerce di Tmall e Taobao.

Difatti, quando gli utenti entrano in Taobao, vedranno l’iconcina di Weitao nel footer della pagina. Cliccando sull’icona, entrano nella homepage di Weitao e possono scegliere di visualizzare il loro brand preferito, andare in una categoria di prodotti o analizzare i video di promozione dei KOL.

Come Weitao si differenzia dal Little Red Book?

Mentre il Little Red Book è un social commerce chiuso ai propri utenti, Weitao, invece, è collegato sia a Tmall che a Taobao.

Quindi i merchant e i brand presenti su Taobao, i KOL su Weitao e gli user di entrambe le piattaforme, possono condividere tra loro contenuti, accomulare follower, veicolare traffico verso il proprio brand e fare promozioni varie.

La novità di Weitao è che anche i normal user possono postare e fare awareness di qualsiasi prodotto recentemente comprato o che merita una citazione, possono ricevere commissioni sulle vendite e veder crescere i propri follower fino a diventare veri e propri KOL.

Weitao, è quindi il social media integrato nelle due live streaming platform, Taobao e Tmall, ed assieme a quest’ultime, ha dato vita al social commerce!

Come ci si registra su Weitao?

Esistono 3 account: Weitao da ren (che non è altro che Weitao KOL); Taobao merchant e Taobao brand. Mentre gli ultimi due sono account di semplice registrazione, quello dei KOL presenta diverse sotto categorie e bisogna rientrare in alcuni requisiti per accedervi.

Quello che quindi abbiamo scoperto oggi è che il social commerce è il futuro dell’e-commerce ed è anche il modo più naturale per fare awareness e farsi conoscere sulle piattaforme più cliccate al mondo!!

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Cosa si intende per social commerce?
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Scopri il digital retail: Alipay per il settore Fashion&Luxury

Secondo McKinsey, nel 2018 i consumatori cinesi hanno speso un totale di 770 miliardi di RMB ($115 miliardi) in beni di lusso, l’equivalente di un terzo della spesa globale. La tendenza che caratterizzerà gli acquisti dei consumatori cinesi all’estero è il ROPO (research online/purchase offline).

Un articolo del Sole24ore dello scorso maggio, afferma che quest’anno l’Italia sarà la prima destinazione europea per oltre 3 milioni di cinesi: Milano è la prima città scelta dai cinesi in arrivo, e lo shopping del MADE IN è il driver per i consumi nel nostro Paese. E quindi qual è il principale canale digitale B2C per ingaggiare i clienti cinesi? I dati lo confermano: Alipay.

Per approfondire leggi anche l’articolo su Pagamenti digitali dedicato ai digital payment per il fashion & luxury.

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Scopri il digital retail: Alipay per il settore Fashion&Luxury
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La risposta al #DigitalRetail è Alipay

“Dall’ultima ricerca di Netcomm con Diennea sul comportamento dei consumatori emerge che gli strumenti di marketing sono fondamentali per generare l’acquisto, ma è altrettanto indispensabile il supporto del punto vendita fisico” (Milano Finanza 2019)

 

 

Come?

Alipay è il customer engagement platform per eccellenza per audience del pubblico cinese interessato al Made in Italy

Con Alipay è possibile fare campagne drive to store per attirare gli shopper cinesi in visita in Europa direttamente nel tuo punto vendita


Alipay è la rivoluzione del Digital Retail!


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La risposta al #DigitalRetail è Alipay